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La dieta chetogenica

Come orientarsi

di dott.ssa Eleonora Policicchio

La dieta chetogenica è un piano nutrizionale regolato da un bassissimo apporto di carboidrati con l’alimentazione, in grado di creare, in stati non patologici, una condizione di chetosi.

La chetosi ha il vantaggio di far sfruttare al nostro organismo come fonte energetica il metabolismo degli acidi grassi, diversamente dal solito in cui utilizza il glucosio come substrato.

In pratica la chetosi viene sfruttata nelle diete dimagranti per perdere massa grassa senza intaccare la massa muscolare.

Cliccando qui si aprirà un video che ho realizzato in cui spiego la differenza tra massa magra e massa grassa e perchè è così importante in un sano dimagrimento perdere la giusta parte di massa grassa ed esclusivamente quella.

Un classico regime alimentare abbonda di carboidrati, quindi difficilmente i grassi e le proteine vengono utilizzati come fonte energetica.

Quando si utilizzano i grassi come fonte energetica il nostro metabolismo produce i cossiddetti corpi chetonici che vengono utilizzati da muscoli e cervello come fonte di energia.

Cenni di biochimica della chetosi

In una condizione di "normalità" alimentare (nella routine di tutti i giorni), quindi non in chetogenesi, con una dieta bilanciata e varia dove sono presenti un po’ tutti gli alimenti, l’organismo trae l’energia necessaria al suo corretto funzionamento, grazie alla Glicolisi (1), dall’ossidazione delle scorte di glicogeno (in presenza di ossigeno) presenti a livello epatico, attraverso il “ciclo di Krebs” guarda anche il video per comprendere meglio la biochimica della chetosi. Per capire la chetosi bisogna inquadrare (almeno a grandi linee) le maggiori vie metaboliche coinvolte:

  • La Gluconeogenesi: la via metabolica che trasforma alcuni precursori non saccaridici (es. piruvato, lattato, aminoacidi) in glucosio. Avviene nel Citosol della cellula (tranne la prima tappa che si svolge nel mitocondrio). Questo processo necessita di un alto dispendio energetico da parte del nostro organismo, infatti per produrre 1 molecola di glucosio vengono utilizzate 6 molecole di ATP. Durante un periodo di digiuno la gluconeogenesi avviene in massima parte nel fegato, dove ci sono energia ed enzimi adeguati. Il processo è esattamente l'inverso della glicolisi.

  • La Lipolisi: via che entra in gioco grazie all’idrolisi degli acidi grassi e che porta alla formazione dell'Acetil Coenzima A.

  • La Glicolisi: la classica via che trasforma il glucosio in energia, è il primo processo della respirazione cellulare che avviene in assenza di ossigeno. Porta alla produzione di piruvato che nel mitocondrio viene convertito in Acetil Coenzima A.

Quindi se nella nostra circolazione sanguigna c’è abbondanza di glucosio, viene utilizzata come fonte energetica principale attraverso la glicolisi (e la gluconeogenesi non viene attivata, perché non necessaria). Invece in una condizione di carenza di glucosio, viene sfruttata la gluconeogenesi (nel fegato) sottraendo ossalacetato dal ciclo di Krebs, per produrre glucosio endogeno.

Quello che accade a livello biochimico in una situazione di digiuno è molto semplice: L’acetilcoA non può essere metabolizzato, entrando nel ciclo di Krebs, quindi viene convertito in Acetoacetato nel fegato. Ed è proprio qui che l’Acetoacetato viene ulteriormente scisso in Acido β-idrossibutirrico e Acetone, formando i corpi chetonici.


Effetti e Indicazioni della chetosi

I corpi chetonici hanno il vantaggio di sopprimere l’appetito (2), riducendo il senso della fame che è il timore più comune per chi inizia a seguire una dieta.

La dieta chetogenica viene utilizzata per aumentare la massa muscolare, quindi per agevolare la definizione. Infatti viene spesso utilizzata dagli sportivi.

Ci sono buoni risultati nel controllo e miglioramento della cellulite e ritenzione idrica, per via dell'effetto diuretico dovuto sempre alla produzione dei corpi chetonici.

Uno degli effetti con più successo è sicuramente la riduzione della pressione sanguigna e il controllo sul diabete di tipo II (quello non insulino dipendente).


Chi non deve fare la dieta chetogenica e quali sono le Controindicazioni



Nella dieta chetogenica è praticamente impossibile consumare pane, pasta, pizza e alte quantità di carboidrati, quindi chi non riesce a resistere alla tentazione di mangiare un pezzo di pizza e non ha molta forza di volontà non riuscirà a fare questo tipo di dieta.

E' sconsigliata per chi ha degli stati patologici già in corso:

  • Insufficienza renale, cardiaca, epatica
  • Diabete insulino Dipendente
  • Aritmie cardiache
  • Infarto o ictus pregressi
  • Malattie psichiatriche

E' da evitare anche durante la gravidanza (e l'allattamento).

Tra le controindicazioni troviamo la stitichezza, dovuta alla poca assunzione di carboidrati che si può risolvere con l'assunzione di fibra solubile. La difficoltà dei primi giorni sta soprattutto nel superare quel senso di affaticamento e mal di testa che poi verrà trasformato in energia e concentrazione.

Fino a pochi anni fa la letteratura scientifica era molto discussa sui possibili effetti avversi delle diete chetogeniche. Ciò ha portato alla diffusione del falso mito che riguarda il danno renale.

Si associava la dieta chetogenica ad una dieta iperproteica e il carico di proteine si diceva portasse ad un danno renale dovuto ad un aumento della pressione glomerulare e dell’ iperfiltrazione.

La dieta chetogenica non è un piano alimentare basato su un alto introito di proteine ma su un bassissimo introito di carboidrati.

Quindi, in ogni caso, si può fare una dieta chetogenica che non sia ad alto introito di proteine. Ma anche se fosse una dieta ad alto introito proteico la letteratura ci mostra come soggetti sottoposti ad allenamenti di resistenza che seguivano questo regime alimentare per un lungo periodo (un anno) non hanno avuto nessun tipo di problema o danno renale (7).


La dieta chetogenica: Esempio pratico



Vediamo un esempio di schema alimentare per capire come si struttura una giornata tipo nella dieta chetogenica.

Colazione: Affettato magro e una tazza di latte
Pranzo: Bistecca ai ferri con contorno di verdure e mezzo kiwi
Cena: Merluzzo con verdure e mezza mela

Grosso modo si articola seguendo questo schema, basso apporto di carboidrati e un secondo con contorno. Chiaramente il modello è molto semplificato, perchè le combinazioni possono e devono essere di diverso tipo.

Si devono adattare ai gusti e alle esigenze del soggetto in considerazione, infatti si parla di dieta personalizzata.


La dieta chetogenica: utilizzata già in clinica


Già a partire dal 1921 la dieta chetogenica veniva utilizzata come trattamento nell’epilessia del bambino per cui non c’era altra terapia. Con l’avvento degli anticonvulsivanti negli anni successivi si è trovato un farmaco in grado di dare giovamento ai pazienti sebbene la dieta chetogenica sia rimasta un valido trattamento integrativo di supporto alla terapia medica.

I corpi chetonici sembrerebbero avere un effetto anticonvulsivante diretto e indurre una ridotta eccitabilità neuronale, questo il motivo del loro effetto benefico sulle convulsioni epilettiche e l’effetto sembrerebbe ancora più marcato nel trattamento dei bambini (3).

Uno degli studi più discussi (4) in questo campo parla di risultati molto promettenti sebbene la scarsa palabilità della dieta e effetti collaterali gastrointestinali a breve termine portano spesso all'abbandono della dieta a lungo termine da parte dei soggetti coinvolti.


Un utilizzo di altrettanta importanza della dieta chetogenica viene fatto nel supporto dei trattamenti del glioma maligno. Quando si parla di tumore c'è sempre molto scetticismo ma studi sempre più numerosi dimostrano come gli effetti della dieta chetogenica andrebbero a ridurre il cosiddetto effetto Warburg (5). Come è risaputo le cellule tumorali si nutrono di zuccheri, attraverso la via glicolitica, sfruttando la soppressione di questa via che viene a crearsi nella situazione di chetosi si toglierebbe alle cellule tumorali la loro fonte di crescita.

Le diete chetogeniche sembrerebbero avere un effetto benefico in diversi disturbi neurologici come cefalea, malattie di Parkinson, di Alzheimer, disturbi del sonno, carcinoma cerebrale, autismo e sclerosi multipla (6).





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